mercoledì 23 novembre 2011

giovedì 10 novembre 2011

OSSERVAZIONI PER IL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE DI GELA




Nello scorso gennaio il consiglio comunale ha adottato il nuovo P.R.G. di Gela, piano che la città aspetta da più di quarant'anni.
Circa venti anni fa il piano regolatore fu affidato ad uno studio di progettazione palermitano, quello diretto dal prof. Leonardo Urbani che ha prodotto un progetto, fortemente modificato nel tempo, chiaramente a vantaggio di pochi privati e contro gli interessi della collettività.
Sette associazioni cittadine, hanno proposto di cambiare questo registro, dimostrando ai cittadini che la città può muoversi verso un futuro diverso e migliore, un futuro che possa dare nuove prospettive alle decine giovani gelesi che ogni anno scappano da questo territorio, non più capace di offrire opportunità lavorative.
Le associazioni chiedono a tutti i gelesi di sposare la nobile causa del recupero urbano, che prevede, fra le altre cose, la nascita di giardini e parchi in una città fatta da sole case.


GELA P.R.G. - OSSERVAZIONI PER IL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE DI GELA - Un parco lineare urbano costiero per la città tra Montelungo e il Centro Storico - 27 maggio 2011 - Archeoclub D'Italia sez. Gela - Ass. Culturale siciliana TRINACRIA sez. Ducezio di Gela - Cittadini Attivi - Intesa Civica Gela -Legambiente Gela - LIPU GELA - Terranostra - Architetto Marchisciana Saverio Adriano - Peppe Cafà

giovedì 20 ottobre 2011

Un ritratto in una lettera

 
  

Botta e risposta fra Silvana Grasso
e il sindaco di Gela Angelo Fasulo

Scritto da redazione de "Il Giornale di Gela" http://www.ilgiornaledigela.it/rubriche/editoriale/14976-botta-e-risposta-fra-silvana-grasso-e-il-sindaco-di-gela-angelo-fasulo.html
Martedì 18 Ottobre 2011 - 22:29


Gela - Silvana Grasso torna a Gela e si fa sentire. C'è un vero botta e risposta fra la scrittrice etnea ed il sindaco di Gela Angelo Fasulo. La Grasso ha inviato una lettera, affidandone la pubblicazione alle colonne de ‘Il giornale di Sicilia’ in cui fa una disamina della figura politica del primo cittadino con i termini tipici della cultura classica che per Lei sono pane quotidiano. Nella missiva inviata a mezzo stamapa la Grasso attraverso un lungo ragionamento sottoliena che considera il sindaco di Gela, una persona perbene ma privo della ‘vis’ che un uomo politico deve avere per potere guidare le sorti di una città. Alla nostra redazione è arrivato ‘solo’ il testo della risposta del sindaco e solo questo rendiamo pubblico.

“Carissima Professoressa Grasso – scrive Fasulo -
non è mai stato mio costume rispondere a mezzo stampa su questioni riguardanti la Città o il mio modo di amministrarla. Ho sempre preferito dare risposte attraverso i fatti o in un confronto vis-à-vis con i miei interlocutori.
Ma nel caso di una sollecitazione proveniente da un personaggio al di sopra delle parti e che tanto ha dato alla nostra Gela, non posso certamente sottrarmi dal rispondere, e lo faccio con piacere.

Mi dispiace che Lei non sia ancora riuscita ad inquadrare il timbro, anzi il karaktèr, della mia azione amministrativa, ma sarò felice di illustrarglielo in queste poche righe.
Il mio concetto di Politica è sempre stato molto distante dalla “Politica dei Proclami” che per troppi anni abbiamo visto, a più livelli, occupare con prepotenza il palcoscenico del nostra Sicilia. Nel mio Dna politico è insito, sin dall’inizio del mio impegno amministrativo, il senso dell'equilibrio, il rispetto profondo delle regole, delle persone e dei partiti e, soprattutto, un sincero e profondo senso di disgusto per la cosiddetta politica "urlata".

Il mio agire amministrativo è sempre stato rivolto al perseguimento del “Bene Comune”, mirato a garantire ai cittadini condizioni di crescita, di vivibilità e di sviluppo concrete. Obiettivo che può sembrare utopico o, quanto meno, difficile da raggiungere in un momento di crisi sociale e di degrado come quello che purtroppo stiamo vivendo ma che, a mio modesto modo di vedere, è possibile perseguire con il giusto impegno di ciascuno.

Le sembrerà strano, ma io credo nella “buona amministrazione”, nella “buona politica” e credo che gli onesti, che numericamente e qualitativamente sovrastano i disonesti, avranno alfine la meglio.
La politica degli “Uomini Forti”, dei “Supereroi”, dei “Paladini” e dei “Leader Istrioni” ha trascinato la nostra terra in un degrado sociale e politico di dimensioni epocali. La gente è stanca di Imbonitori e Demagoghi, ha bisogno di prospettive e di risposte reali e non di teatranti e commedie. I cittadini vogliono essere coinvolti nelle scelte che li riguardano e non più subirle.

La forza degli argomenti che viene dall’esempio dei migliori e dai programmi vincerà, prima o poi, su coloro che dicono quotidianamente “chi c’è ‘ppi mia”. Pochi purtroppo conoscono Aristofane ma molti conoscono le logiche squallide che hanno messo in ginocchio la Sicilia ed in particolar modo la nostra città.
Questo è il mio modo di pensare e, ancor meglio, di essere. Sono profondamente convinto che anche con toni pacati si possano fare scelte coraggiose e raggiungere obiettivi importanti.
E la mia Amministrazione lo sta già facendo affrontando questioni importanti come la lotta senza quartiere all’abusivismo e all’illegalità diffusa. Riformando il sistema dei servizi sociali estirpando la clientela, investendo su progetti che hanno incrementato dopo anni le presenze turistiche. E ancora, realizzando o provando a realizzare strutture che possano creare lavoro, restituendo dignità agli imprenditori, cercando di portare avanti quel cambiamento culturale che rappresenterebbe la vera svolta.
Non sfuggirà ad una persona di grande acume culturale come lei che, se non cambia la mentalità di un’intera città, a ben poco può servire un sindaco che urli o sbatta i pugni.

In tempi non sospetti, Kant e Robespierre sostenevano che la politica è legata a doppio filo con l'etica e la morale. Ecco io credo che l’obiettivo da perseguire sia questo: restituire moralità e dignità all’agire politico, tornare a dare delle risposte concrete al Popolo di Gela che, come correttamente lei scrive, è deluso nelle sue legittime aspettative. Ma senza urla e senza proclami, senza demagogia e senza presunzioni, per non rischiare di spezzare irrimediabilmente quell'esile filo che, per fortuna ancora, ci tiene legati al cittadino.
Mi auguro di cuore di aver risolto qualche suo dubbio, o per lo meno di non averli centuplicati. Spero vivamente di poter continuare questa interessante conversazione di presenza, magari invitandola a cena in un ristorante della città perché, contrariamente a quanto le hanno raccontato, non sono poi così abile in cucina.
La saluto cordialmente.

lunedì 19 settembre 2011

I Misteri del CENSIMENTO

Cambiano le amministrazioni, cambiano i tempi, cambiano i mezzi di comunicazione ma ciò che c'è di interessante rimane sempre nascosto.
Parliamo del Censimento 2011.
Raccomandiamo anche noi (dopo i grandi dell'informazione gelese) di compilare correttamente i moduli, di riconsegnarli a partire dal 9 ottobre e per chi avesse difficoltà di rivolgersi senza indugio all'Ufficio Comunale Censimento.
Cosa centra il censimento con I MISTERI DI GELA?
Qualche mistero c'è.
Da agosto ad oggi sui principali mezzi di informazione locale non si è praticamente sentito parlare della possibilità di partecipare alla selezione di rilevatori e coordinatori per lo svolgimento delle operazioni di censimento. Non sono stati visti manifesti per la città nè all'interno del comune. Non sono state predisposte campagne informantive.
Ma a tutto pensa la nostra amministrazione sul suo sito istituzionale...
Il bando per la selezione di rilevatori e coordinatori è stato pubblicato sul sito istituzionale del comune di Gela il 12 agosto 2011 alle ore 11.30 (vedi link: http://script.comune.gela.cl.it/result_gare.asp).
Nel bando c'è scritto che le domande per essere selezionati quali rilevatori o coordinatori devono essere consegnate all'ufficio competente il 12 agosto entro le ore 11.30.



Il 5 settembre 2011 viene pubblicata sul stito del comune di Gela la graduatoria dei coordinatori: per 5 posti si ricevono 97 richieste. (vedi link http://script.comune.gela.cl.it/result_gare.asp)
Tutto tace fino al 16 settembre quando la campagna informativa si avvia: notizie sui giornali, in tv e conferenze stampa per avvisare la popolazione che il censimento sta per iniziare, che bisogna compilare i moduli correttamente, che esistono uffici competenti.
Il 9 ottobre si avvieranno le procedure di censimento e ancora non si conosce la graduatoria dei 45 rilevatori e quante richieste sono state inoltrate.
Adesso è il momento delle domande.
Coloro che hanno partecipato alle selezioni da CHI o da COSA sono stati informati?
Perchè non sono state predisposte adeguate campagne d'informazione come in qualsiasi altro comune?
Come mai per 4 posti di lavoro all'Ato rifiuti sono stati presentati più di 1500 curriculum mentre per 5 posti da coordinatore per il censimento solo 97?
Forse tutto ciò è frutto di comportamenti scorretti e noi ne parliamo adesso a cose fatte, chissà che il censimento a Gela non si faccia, ne resterebbe un buco statistico da colmare col tempo di cose migliori...
Cerchiamo risposte e chiarimenti da chi ne avesse.

giovedì 9 giugno 2011

Anche gli atomi ci vogliono uccidere


Il Piano delle centrali nucleari in Italia. Quel simbolino in Sicilia ci sembra un pò troppo vicino alla nostra Gela..... Che ne pensate?

lunedì 23 maggio 2011

Il Referendum fatto su misura per noi

In occasione del prossimo Referendum Day del 12 Giugno 2011 , ci dovremo esprimere su quattro quesiti.
Di seguito, vi presentiamo in maniera sintetica i quattro referendum abrogativi su cui saremo chiamati ad esprimerci ma prima una DOVEROSA ED IMPORTANTISSIMA PREMESSA:
• E’ indispensabile ricordare che, per legge, affinché i referendum abrogativi abbiano effetto, occorre che la percentuale dei votanti raggiunga il 50% più uno degli aventi diritto al voto (il cosiddetto quorum).
• Essendo abrogativi, se volete ad esempio dire no al nucleare, OCCORRE VOTARE SI, ci raccomandiamo, sembra incoerente ma è cosi’, si dice SI all’abolizione del decreto-legge
Il primo quesito riguarda il “legittimo impedimento”, cioè l’istituto giuridico che permette all’imputato in un processo di giustificare, in alcuni casi, la propria assenza in aula, ed è quello che ha le conseguenze politiche più rilevanti, dal momento che è stato indetto per abrogare la legge che porta il suo nome. A presentare il referendum è stato il partito dell’Italia dei Valori.
Il secondo quesito, particolarmente lungo e articolato, presentato sempre dall’Italia dei Valori, punta ad abrogare la norma per la realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione nucleare. E’ il cosiddetto ‘referendum sul nucleare’, tema oggi giorno particolarmente scottante, dopo quanto accaduto a seguito del terremoto in Giappone.
Gli ultimi due quesiti si occupano della privatizzazione dell’acqua: uno in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Il quarto e ultimo quesito riguarda sempre la privatizzazione dell’acqua e in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene chiesta una parziale abrogazione della norma:
Abbiamo la netta senzazione che in cabina referendaria regnerà assoluta confusione, sia per i testi veramente criptici dei quesiti (vi sfidiamo a capirli veramente in dettaglio) sia per il fatto che sono abrogativi e qui vi ricordiamo che se volete ad esempio dire no al nucleare, OCCORRE VOTARE SI!!

mercoledì 27 aprile 2011

Cultura: come uno tsunami diventa uno sputo.

Non abbiamo ancora colto l'occasione di plaudire gli sforzi di certe associazioni nell'organizzare eventi culturali che tendono a smuovere le coscienze di noi gelesi. Lo faremo adesso.
Grazie a quei ragazzi che organizzano incontri e convegni sulla salute, sull'acqua pubblica e sull'inquinamento.
Grazie a quelle associazioni che manifestano in favore del lavoro giovanile. Grazie per avere organizzato spettacoli e concertini. Grazie a tutti i lavoratori, non ci riferiamo certo ai sindacati dormienti o inutilmente prolissi, che battono i pugni sui tavoli dei potenti per vedersi riconoscuiti i diritti fondamentali del lavoro per se e per tutti i figli. Grazie ai club che raccolgono faticosamente fondi per chi la parola "fondi" non sa cosa significhi.
Grazie a questa armanta di paladini che si ritrovano sempre a combattere contro i mulini a vento.
Grandi cose sono state dette e fatte ma, sta sotto gli occhi di tutti, con scarsi risultati.
Perche?
Proveremo adesso a darci questa risposta pur sapendo che una risposta non sarà.
L'infinita crisi economica.
Le nostre belle manifestazioni culturali sono sempre supportate da quei personaggi di interesse commerciale e politico in grado, con le loro decisioni, di cambiare l'andamento delle opinioni e delle condizioni economiche.
Proprio in seno a questi soggetti nascono ed immediatamente muoiono tutte le belle iniziative culturali. Come?
Facciamo un esempio.
Una grande e bella manifestazione, dove per manifestazione non s'intende ragazzi che fanno casino ma una serie di eventi dibattiti concerti con personaggi di un certo rilievo, che invoca il diritto a respirare aria pulita, nascerà in capo ad un dato gruppo di cittadini; questi saranno supportati dal politico o dal grande imprenditore di turno, non mancheranno splendidi dibattiti, prese di posizione di politici e cittadini, plausi degli imprenditori che si spingeranno essi stessi alla ricerca di reali soluzioni. Fin qui tutto bene.
Finito tutto ecco che il miraggio scompare ed appaiono i mulini a vento. Che succede?
Succede che la politica continua a fare accordi con il distributore di aria inquinata, gli imprenditori continuano a non riconoscere i diritti dei lavoratori ed i lavoratori, o chi vorrebbe lavorare, continuano a non godere di quei diritti ma cercano almeno un posto capace di fornire loro una certa stabilità economica: il distributore di aria inquinata.
Ecco spiegato quindi che le manifestazioni culturali non diventano luogo di scambio e crescita dove ogniuno getta un sassolino nel mare del dissenzo: l'onda anomala non avviene perchè, ci dispiace dirlo, la forza trainante che è leconomia è già bloccata. La soluzione? Chi la conosce!?
La risposta definitiva, come previsto, non siamo riusciti a darla.
Forse basterebbe, cosa non facile, agite tutti, cosa ancora meno facile, senza l'aiuto dei poteri economicamente forti, ignorare i miraggi ed abbattere dalle fondamenta i mulini a vento, per avere strada libera. Don Chisciotte ne sarebbe fiero...

mercoledì 23 febbraio 2011

I problemi di noi radical-chic

Sono disperata. È solo un mio problema…. Solo un mio problema.
L’acqua che esce dal mio rubinetto non è potabile, anzi è proprio color petrolio, e sono viziata radical-chic perché spendo più di 1000 Euro l’anno per comprare l’acqua incassettata dalle sorgive del nord.
È un mio problema pagare 600 Euro le bollette private per avere l’acqua pubblica aromatizzata al benzene.
È solo un mio grande problema avere su di me una cappa fumosa di morte che quando meno me lo aspetto si porta via un amico, un familiare o un vicino di casa; sono viziata perché è un mio problema quel fumo tumorale e quella polvere di amianto che fa tanto radical-chic.
È solo mia la paura per un figlio ancora non nato, chissà che faccia avrà, chissà se vivrà, chissà se respirerà ciò che sto respirando io, chissà se sarà radical-chic come me che mi lamento troppo.
Ed ho il terrore delle liti, ho il terrore di uno sguardo di troppo e di un’auto in meno sotto casa. Sono un mio problema le sirene ogni notte, la droga sotto i portoni ed i coltelli in tasca.
Io, che sono radical-chic lavoro 10 ore al giorno per 400 Euro al mese: mi piace viziarmi e la bella vita.
Non sono un mio problema i sorrisi e le gentilezze degli sconosciuti. Non un mio problema la grandiosità  della sconosciuta e misteriosa storia delle nostre zolle di terra.
Non è un mio problema il sudore dei padri, l’amorevole ansia delle madri…
Sinceramente però me ne fotto di qualunque qualunquista che vuol chiudere la bocca non sapendo aprir la propria mente.
Scusami per le mie lamentele e le mie paure da viziata radical-chic.
I problemi di Gela sono solo miei, non vado via da Gela per abbandonare ciò e coloro che  amo.

All’amico Cristian – I MISTERI DI GELA

martedì 22 febbraio 2011

I VOLTI DEL PRIMO MARZO - VOCI DA UN'ALTRA ITALIA

Ci piace promuovere e seguire le le iniziative culturali degli autori della nostra città.
Di R.Cauchi - M.Perna - G.Ruta - F.Di Martino - G.Portuesi
Un lunedì di marzo, tiepido perché riscaldato da un raggiante solo siciliano: uomini, donne, bambini, studenti, lavoratori, corpi che si muovono tra le strade dell'isola, da Siracusa a Catania.
E' una manifestazione...è il primo marzo dei migranti che vivono e lavorano in Italia.
Lo sciopero, il grido di protesta e di aiuto, le storie, la quotidianità, raccontati nell'arco di ventiquattro ore, dalle prime luci dell'alba alla notte.
Una giornata che i lavoratori migranti hanno deciso di prendersi, dopo aver subito molteplici imposizioni.
Francesco Di Martino, Giuseppe Portuesi, Giorgio Ruta, Rosario Cauchi e Massimiliano Perna descrivono, tra le pagine di questo lavoro, fatto di parole ed immagini, una giornata dedicata all'altra Italia: quella che non occupa gli spazi televisivi, quella che si muove con discrezione, quella che accetta “i lavori che gli italiani non vogliono più fare”, quella che si sveglia di notte per 20 o trenta euro.
Una manifestazione illustrata andando anche oltre le strade che ha attraversato, con approfondimenti generati dalla cronaca e dalle inchieste che interessano o hanno interessato, direttamente e indirettamente, i migranti che continuano a scegliere la Sicilia per rifarsi un'esistenza, per avere un lavoro, per conquistare uno stipendio.
Il tentativo di ricostruire una dimensione, troppo spesso occultata da una penombra talmente opprimente da imporre il silenzi anche a chi decida di dire basta e di richiedere gli stessi diritti riconosciuti agli altri italiani.
Il testo, insieme al progetto che ne sta alla base e che voi stessi potete sostenere diventandone co-produttori, contiene la cronaca, narrata e fotografata, di quel primo marzo del 2010 e di tante altre storie d'immigrazione.....
L'altra Italia, quella che non viene raccontata ma che esiste e chiede dignità.