venerdì 29 ottobre 2010

Belle donne e lupi coscenziosi

Madre Sorella Moglie Convivente Fidanzata in generale Donna
Occhi e pensieri di Padre Fratello Marito Convivente Fidanzato in generale Uomo.
 Strane squallide sensazioni pervadono le donne quando si trovano a passeggiare, nel frattempo  forse si sta anche lavorando, nel frattempo  girano per le strade più frequentate di Gela con la mente da tutt’altra parte: cosa devo comprare, cosa devo cucinare, cosa devo fare oggi per mandare avanti il mio lavoro, la mia famiglia, la mia casa, la mia vita.
Vestite in modo semplice, jeans e maglietta e borsa da lavoro, la regola è non alzare lo sguardo, ma per chi è abituata a  camminare a testa alta  è un massacro alla dignità.   Sguardi e pensieri che  le donne riescono a leggere, molti forse sottovalutano questa capacità. Sentirsi a disagio, sentirsi nuda per lo sguardo di alcuni è la cosa più umiliante che una donna possa provare. Non c’è bisogno di sentire la voce è un’energia negativa, si sente ed entra fin dentro le ossa: pensieri perversi, squallidi apprezzamenti stupidi e inopportuni.
Una “città” dove il tempo e gli uomini hanno perso significato , identità, dignità.  Zona in cui rimangono come sospese infinite esistenze.
“ Incredibile  luogo dove un istante vale un’eternità e un’eternità dura un istante”.
Penso che ogni donna se solo provasse a immaginare per un millesimo di secondo che suo padre, suo fratello, l’uomo che ama possa denudare guardandola una sconosciuta madre, sorella, moglie, convivente, fidanzata  in generale una donna, verrebbe pervasa da un senso di squallore misto a  tristezza e sdegno. E penso anche che ogni uomo se solo provasse a immaginare per un millesimo di secondo che sua madre, sorella, moglie, convivente, fidanzata  venga guardata come se la stessero spogliando di ogni suo indumento e cosa più importante della sua dignità impazzirebbe di gelosia e rabbia.
Ecco perché ogni fine settimana si assiste a delle liti a suon di calci e pugni, con una violenza inaudita, la motivazione è sempre la stessa: un uomo ha guardato la donna di qualcun’altro.  Ma non è perché l’ha guardata è come l’ha guardata, quali pensieri lui è riuscito a leggere nella mente di quell’altro uomo.  Consentitemi un detto popolare “ U lupu di mala cuscenza comu opera accussi pensa”
Con questo non voglio assolutamente generalizzare, non tutti siamo uguali e questo vale per gli uomini così come per le donne.
Uomini sul bordo della strada, dentro e davanti ai bar a guardare la passerella con sguardi e pensieri perversi,  apprezzamenti stupidi ed inopportuni mentre da un’altra parte della città  vostra Madre Sorella Moglie Convivente Fidanzata sprofonda in un senso di squallore misto a  tristezza e sdegno.  Con questo so che non riuscirò a cambiare le cose e nemmeno otterrò che il lupo mantenga il pelo e perda il vizio.

 I MISTERI DIGELA

lunedì 25 ottobre 2010

Rispettosi e silenziosi spettatori di violenza.

Ormai ci siamo stancati. Siamo avviliti. Passa la voglia. Di uscire. Di bere. Di starsene belli e buoni fuori dopo una settimana di studio e lavoro. Sabato sera. Uno qualsiasi. Una piazza, un pub, migliaia di giovani che si fanno allegramente, boriosamente, ripetitivamente gli affari propri.
Nella calca l'aria è già pesante, ci sono parole e risate indistinte. Poi tutto diventa silenzio. Le teste si voltano... Per uno sguardo di troppo. Per uno sguardo di troppo alcuni si allontanano, altri rimangono a guardare. Ma il silenzio finisce, ci sono due, tre quattro... sempre le stesse persone che gridano, tirano calci, pugni, infieriscono non si fermano. Guai ad avvicinarsi. E guardiamo in rispettoso silenzio. Rispettoso, curioso, avvilente silenzio. Gli eroi senza divisa della situazione sedano il violento scambio di opinioni. Poi il coma. Il coma della folla. Dura poco non più di un paio di secondi, il tempo per dimenticare, il tempo per rimuovere. Tutto scordato, si continuano a fare allegramente, boriosamente, ripetitivamente gli affari propri. La prossima volta saremo ancora tutti lì. Nessuno vedrà, neanche le telecamere di sorveglianza vedranno. Nessuno chiamerà aiuto con il suo amato cellulare. Saremo ancora là timidi, rispettosi e silenziosi spettatori di violenza.
Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.

I MISTERI DI GELA

sabato 16 ottobre 2010

Ancora trivellazioni nel mare di Gela.

Gela è sempre là, consapevole che tutto v'è fatto accadere in funzione di "cose più grandi", ristrutturazioni globali e pacchetti azionari che si spostano nella notte facendo cambiare padrone a questa o a quella "ciminiera". Gela è là, che aspetta l'oleodotto libico, l'uscita dalla chimica degli attuali padroni del vapore...Gela è là, col suo Sindaco nuovo di zecca, "alternativo. Modificare lo sguardo sulla Realtà, a volte, è operazione necessaria, soprattutto dove la Bellezza è stata violentata, stuprata, come a Gela: ma il rischio è quello di elaborare una cosmetica del neocolonialismo, che nasconde la Realtà, offende la Verità, produce una idea distorta di Bellezza. Gela è sempre là...i suoi mali sono la metafora di mezzo secolo di Storia siciliana: Gela è una ferita nel cuore antico del Mediterraneo, occorrono interventi di chirurgia sociale che al momento stanno del tutto nel cervello di...Giove. Nella sua "eccezionalità" Gela è un ordinario caso di sviluppo neocoloniale... Non dimenticare Gela, dichiarandola perduta a qualunque idea di Bellezza, è il più grande atto da compiere per una città che ogni Siciliano deve portare con sé, nella Coscienza civile.