mercoledì 27 aprile 2011

Cultura: come uno tsunami diventa uno sputo.

Non abbiamo ancora colto l'occasione di plaudire gli sforzi di certe associazioni nell'organizzare eventi culturali che tendono a smuovere le coscienze di noi gelesi. Lo faremo adesso.
Grazie a quei ragazzi che organizzano incontri e convegni sulla salute, sull'acqua pubblica e sull'inquinamento.
Grazie a quelle associazioni che manifestano in favore del lavoro giovanile. Grazie per avere organizzato spettacoli e concertini. Grazie a tutti i lavoratori, non ci riferiamo certo ai sindacati dormienti o inutilmente prolissi, che battono i pugni sui tavoli dei potenti per vedersi riconoscuiti i diritti fondamentali del lavoro per se e per tutti i figli. Grazie ai club che raccolgono faticosamente fondi per chi la parola "fondi" non sa cosa significhi.
Grazie a questa armanta di paladini che si ritrovano sempre a combattere contro i mulini a vento.
Grandi cose sono state dette e fatte ma, sta sotto gli occhi di tutti, con scarsi risultati.
Perche?
Proveremo adesso a darci questa risposta pur sapendo che una risposta non sarà.
L'infinita crisi economica.
Le nostre belle manifestazioni culturali sono sempre supportate da quei personaggi di interesse commerciale e politico in grado, con le loro decisioni, di cambiare l'andamento delle opinioni e delle condizioni economiche.
Proprio in seno a questi soggetti nascono ed immediatamente muoiono tutte le belle iniziative culturali. Come?
Facciamo un esempio.
Una grande e bella manifestazione, dove per manifestazione non s'intende ragazzi che fanno casino ma una serie di eventi dibattiti concerti con personaggi di un certo rilievo, che invoca il diritto a respirare aria pulita, nascerà in capo ad un dato gruppo di cittadini; questi saranno supportati dal politico o dal grande imprenditore di turno, non mancheranno splendidi dibattiti, prese di posizione di politici e cittadini, plausi degli imprenditori che si spingeranno essi stessi alla ricerca di reali soluzioni. Fin qui tutto bene.
Finito tutto ecco che il miraggio scompare ed appaiono i mulini a vento. Che succede?
Succede che la politica continua a fare accordi con il distributore di aria inquinata, gli imprenditori continuano a non riconoscere i diritti dei lavoratori ed i lavoratori, o chi vorrebbe lavorare, continuano a non godere di quei diritti ma cercano almeno un posto capace di fornire loro una certa stabilità economica: il distributore di aria inquinata.
Ecco spiegato quindi che le manifestazioni culturali non diventano luogo di scambio e crescita dove ogniuno getta un sassolino nel mare del dissenzo: l'onda anomala non avviene perchè, ci dispiace dirlo, la forza trainante che è leconomia è già bloccata. La soluzione? Chi la conosce!?
La risposta definitiva, come previsto, non siamo riusciti a darla.
Forse basterebbe, cosa non facile, agite tutti, cosa ancora meno facile, senza l'aiuto dei poteri economicamente forti, ignorare i miraggi ed abbattere dalle fondamenta i mulini a vento, per avere strada libera. Don Chisciotte ne sarebbe fiero...

2 commenti:

  1. informazione,informazione e ancora informazione.Tutto quello ke ci vuole!Purtroppo è facile pensare ad un agire complessivo xkè supportato da una giusta causa ma dimmi:prendi padri di famiglia ke nn hanno un lavoro e vivono senza certezze economiche, (il ke li rende insoddisfatti e li fa sentire "falliti"), gli propongono, questi potenti "un miraggio", chi ha il coraggio di rifiutare quando hai la possibilità di dare una svolta alla tua vita ed in maniera definitiva?Avendo oltretutto la certezza che se rifiuterai tu ci sarà sempre qualcun altro ke prenderà il tuo posto? Se vogliamo credere agli asini che volano facciamolo pure, ma sappiamo benissimo qual'è la realtà.Ci stanno uccidendo!Secondo me necessitano delle leggi rigidissime, e controlli assidui eseguiti da personale selezionato motivato ed incorruttibile.

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  2. sul motivato ho dei dubbi

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