mercoledì 24 novembre 2010

Il portale crollato e le false notizie

Sentite questa: da Gela si fa partire la notizia del crollo di un portale del Quattrocento dal titolo "Gela come Pompei" e succede un casino ad opera dei media nazionali i quali con molta superficialità non si curano di capire se la notizia è attendibile o meno. Certamente il crollo c'è stato, ma il portale non era del Quattrocento. Indipendentemente dal fatto che il santuario possa originariamente essere stato edificato nel XV secolo o anche prima (e su ciò non si vuole entrare nel merito), il portale crollato risale alla seconda metà dell'Ottocento se non addirittura ai primi decenni del Novecento. E ciò si desume da diversi carteggi ed in particolare da una pubblicazione di un cultore di patrie memorie, il compianto sacerdote Luigi Aliotta, il quale a pag. 10 dell'opuscolo "la Chiesa di Maria SS. dell'Alemanna in Gela" del 1954, a proposito del santuario scriveva: "Pare che verso l'anno 1860 la chiesa sia stata distrutta giacchè in data 1865 si legge sul blasone dell'arco all'interno della chiesa questa iscrizione: D.O.M. ALLA GRAN MADRE DI DIO - UNICA PATRONA DI TERRANOVA - IL POPOLO DEVOTO - QUESTO PRECIPUO TEMPIO RIEDIFICAVA - 1865". Osservando oggi da vicino la parete dell’edificio interessata dal crollo e le pietre dello stesso rovinosamente cadute, si può notare come tale portale non abbia fatto parte della struttura portante della fabbrica ma che sia stata un'aggiunta superfetativa sulla stessa parete in corrispondenza dell’ingresso di servizio al santuario, forse la sagrestia. Su tali pietre, inoltre, non ci sono segni di modanature di una certa complessità che possano far pensare ad una struttura anteriore alla seconda metà dell’Ottocento se non addirittura ai i primi del Novecento. Personalmente, per lo scrivente, non c'è più nessun problema se non la conservazione delle pietre, la messa in sicurezza della parete dell’edificio e, domani, la ricostruzione del portale. Resta il fatto, però, che quando da Gela parte una notizia negativa i media nazionali la portano immediatamente alla ribalta, anche in relazione al recente crollo della domus pompeiana; quando invece il sottoscritto, ma anche le istituzioni locali, dà ai media nazionale la notizia del ritrovamento del cratere laconico o altre come quella della nave greca antica, non succede proprio niente. E perchè? Perchè è una bella notizia, e Gela sulle belle notizie purtroppo no ha fortuna di salire alla ribalta nazionale.
Tratto da Archeoclub Gela: http://www.archeoclub-gela.it/


I MISTERI DI GELA

1 commento:

  1. purtroppo per difendere gli interessi dei poteri forti i servi scrivono anche questo. o del 1450 o del 1850 il valore e l'importanza non cambia. dopo 50 anni un bene è catalogato come bene culturale

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