Questa è una storia semplice come lo è il personaggio che la anima, Nino Impòpa, un uomo povero, ingenuo, semplice, puro e buono come un bambino. Personaggio illustre rimasto infatti nel cuore e nei ricordi di molte generazioni di Gelesi.
Nino era figlio di un uomo di mare, un capitano di un piccolo cabottaggio per la raccolta di spugne marine. Si sa molto poco della sua vita, ma siamo riusciti attraverso il racconto di un parente a raccogliere piccoli aneddoti su Nino.
Nino era solito chiedere l'elemosina, la chiedeva in maniera simpatica e non con prepotenza, per esempio quando aveva voglia di fumare e voleva una sigaretta, si rivolgeva alla gente che lo circondava dicendo "a Ninu che un sa fumassi na sigaretta? ".
Nino però non chiedeva mai niente a nessuno, era la gente che gli donava con il sorriso ciò che Nino aveva bisogno. Dove c'era Nino non mancava mai il bicchier di vino e le grasse risate ma attenzione nessuno lo trattava male tutti lo rispettavano e lo volevano bene. Molte volte quando la sera rincasava svuotava le tasche e dava tutti i soldi che gli regalavano alla madre. Ma capitava anche che subiva le monellerie di piccoli "diavoletti": i suoi nipoti che nel momento del passaggio di soldi tra le sue mani e quelle della madre, con una manata gli facevamo cadere tutte le monete a terra per rubargliele e andare immediatamente a spendere quegli spiccioli al chiosco. Era buono, ma di una bontà estrema, non si arrabbiava mai. Si dice, da fonti incerte, che abbia avuto un rapporto sessuale con una donna famosa ma solo pochi sapevano l'identità della donna.
Una delle espressioni tipiche di Nino Impòpa era: "Ninu è beddru che fimmini e malandrinu ccù ll'omini".
In realtà non c'è nessuna storia dell'umanità, c'è soltanto un numero illimitato di storie, che riguardano tutti i possibili aspetti della vita umana.
Un piccolo racconto che racchiude in se l'anima di un uomo povero, ingenuo, semplice, puro e buono come un bambino.
Nino era figlio di un uomo di mare, un capitano di un piccolo cabottaggio per la raccolta di spugne marine. Si sa molto poco della sua vita, ma siamo riusciti attraverso il racconto di un parente a raccogliere piccoli aneddoti su Nino.
Nino era solito chiedere l'elemosina, la chiedeva in maniera simpatica e non con prepotenza, per esempio quando aveva voglia di fumare e voleva una sigaretta, si rivolgeva alla gente che lo circondava dicendo "a Ninu che un sa fumassi na sigaretta? ".
Nino però non chiedeva mai niente a nessuno, era la gente che gli donava con il sorriso ciò che Nino aveva bisogno. Dove c'era Nino non mancava mai il bicchier di vino e le grasse risate ma attenzione nessuno lo trattava male tutti lo rispettavano e lo volevano bene. Molte volte quando la sera rincasava svuotava le tasche e dava tutti i soldi che gli regalavano alla madre. Ma capitava anche che subiva le monellerie di piccoli "diavoletti": i suoi nipoti che nel momento del passaggio di soldi tra le sue mani e quelle della madre, con una manata gli facevamo cadere tutte le monete a terra per rubargliele e andare immediatamente a spendere quegli spiccioli al chiosco. Era buono, ma di una bontà estrema, non si arrabbiava mai. Si dice, da fonti incerte, che abbia avuto un rapporto sessuale con una donna famosa ma solo pochi sapevano l'identità della donna.
Una delle espressioni tipiche di Nino Impòpa era: "Ninu è beddru che fimmini e malandrinu ccù ll'omini".
In realtà non c'è nessuna storia dell'umanità, c'è soltanto un numero illimitato di storie, che riguardano tutti i possibili aspetti della vita umana.
Un piccolo racconto che racchiude in se l'anima di un uomo povero, ingenuo, semplice, puro e buono come un bambino.
I MISTERI DI GELA
Ciao,
RispondiEliminada 27enne gelese, non avendo avuto la possibilità di conoscerlo personalmente, il racconto di Nino mi ha sempre affascinato. Hai per caso notizie sui suoi ultimi anni di vita?
pessimo italiano
RispondiEliminaI pessimi italiani sono altri, nello specifico quelli che rubano al prossimo e non quelli come il buon Nino .
EliminaSono gelese, ho 60 anni, vivo a Cuneo da 42 e da ragazzo ho avuto l'onore ed il piacere di conoscere Nino . Condivido quanto riportato sui "Misteri di Gela" . La bontà di Nino, il suo buonismo, la sua pazienza e la sua educazione erano allora e sono a tuttora da portare da esempio a molti. Anni fa (circa 20) a Gela ho visto una mostra fotografica ed una presentazione di quadri su Nino. Qualcuno saprebbe indicarmi l'autore dei quadri e della mostra fotografica ? Grazie.
RispondiEliminaCon certezza piuttosto fondata posso dirti che i quadri che hai visto su Nino (io ne ricordo solo un ritratto in primo piano) sono del pittore Antonio Insulla. Se cerchi il suo sito su internet lo trovi tranquillamente.
RispondiEliminada Salvatore (gelese trapiantato in Liguria).
Salve,
RispondiEliminaio sono del 1969 e a Nino Impopa lo conobbi quando ero bambino, ossia ragazzino. Posso confermare quanto detto su I misteri di Gela. È vero, era molto buono e quando desiderava qualcosa non la chiedeva diceva semplicemente: "E Ninu un su pighiassi un caffè?", traducono: " E Nino non se lo prenderebbe un caffè?"; e quella relazione sessuale che lui ebbe, io so il nome di quella donna con cui egli consumò il rapporto... Alla fine del rapporto la donna voleva che Nino mantenesse la promessa di non far trapelare nulla di ciò', e lui rispose: "E Ninu Parra?", cioè, "E Nino mica parla".
Cordiali saluti
Ovviamente non dirò mai il nome della donna con la quale Nino ebbe il rapporto: metterei in imbarazzo lei, la sua famiglia o i suoi discendenti.
RispondiEliminaAnche perché non sono sicuro che tutto ciò sia vero o sia frutto di una diceria, delle chiacchiere messe in giro per dare scandalo o per dare a forza un difetto a qualcuna. Per cui mi guarderei bene a dire che sia vero un qualcosa che mi raccontarono da ragazzino.
Grazie
Ho conosciuto questa storia per caso perché il signore seduto alla sinistra e’ mio nonno paterno .Nn so’ molto della sua vita trascorsa a Gela se ha conosciuto Nino sicuramente frequentava gente umile ��
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