Sono disperata. È solo un mio problema…. Solo un mio problema.
L’acqua che esce dal mio rubinetto non è potabile, anzi è proprio color petrolio, e sono viziata radical-chic perché spendo più di 1000 Euro l’anno per comprare l’acqua incassettata dalle sorgive del nord.
È un mio problema pagare 600 Euro le bollette private per avere l’acqua pubblica aromatizzata al benzene.
È solo un mio grande problema avere su di me una cappa fumosa di morte che quando meno me lo aspetto si porta via un amico, un familiare o un vicino di casa; sono viziata perché è un mio problema quel fumo tumorale e quella polvere di amianto che fa tanto radical-chic.
È solo mia la paura per un figlio ancora non nato, chissà che faccia avrà, chissà se vivrà, chissà se respirerà ciò che sto respirando io, chissà se sarà radical-chic come me che mi lamento troppo.
Ed ho il terrore delle liti, ho il terrore di uno sguardo di troppo e di un’auto in meno sotto casa. Sono un mio problema le sirene ogni notte, la droga sotto i portoni ed i coltelli in tasca.
Io, che sono radical-chic lavoro 10 ore al giorno per 400 Euro al mese: mi piace viziarmi e la bella vita.
Non sono un mio problema i sorrisi e le gentilezze degli sconosciuti. Non un mio problema la grandiosità della sconosciuta e misteriosa storia delle nostre zolle di terra.
Non è un mio problema il sudore dei padri, l’amorevole ansia delle madri…
Sinceramente però me ne fotto di qualunque qualunquista che vuol chiudere la bocca non sapendo aprir la propria mente.
Scusami per le mie lamentele e le mie paure da viziata radical-chic.
I problemi di Gela sono solo miei, non vado via da Gela per abbandonare ciò e coloro che amo.
All’amico Cristian – I MISTERI DI GELA